27.04.2021
7 stagioni in biancorosso con 194 presenze
Ha sfiorato i 200 gettoni di presenza, fermandosi alla ragguardevole cifra di 194 gare ufficiali giocate con la casacca dell’FC Südtirol: Alessandro Furlan, centrocampista dai piedi buoni, ha disputato ben sette stagioni con la maglia biancorossa, arrivando ad indossare con pieno merito i gradi di capitano. Nasce a Trento, il 15 ottobre 1985, centrale o mediano di piede destro. Nel 2002-2003 la prima stagione in serie D, a Mezzocorona con oltre trenta presenze, poi il tre stagioni al Trento in quarta serie prima di vestire la maglia del Portogruaro Summaga in C2, quindi ancora C a Mezzocorona prima e a Gradisca d’Isonzo (Itala San Marco) poi, un'altra annata agonistica in C2 con il Mezzocorona prima dell’approdo in terza divisione nazionale all’FC Südtirol nel 2010 in una formazione che assaporava per la prima volta la C1. Sette stagioni tinte di biancorosso intensamente vissute, con un rendimento importante e costante fino al 2017, poi il passaggio al Trento in serie D.
Alessandro è uno di quei calciatori che sono riusciti a conciliare la carriera calcistica con un percorso formativo importante, arrivando alla laurea. Iscrittosi alla facoltà di scienze motorie, ha completato il suo percorso di studi in quattro anni. Calcio e studio, un percorso che lo ha affascinato e che ha saputo gestire nel modo migliore.
Come sei riuscito a combinare calcio professionistico e studi universitari alla facoltà telematica di scienze motorie dell’Università San Raffaele di Roma?
“E’ stato un percorso che ho iniziato a 27 anni, perchè sentivo l’importanza di proseguire un percorso formativo inerente a quello che mi ha caratterizzato o meglio accompagnato nei miei primi 30 anni di vita, cioè lo sport. Inizialmente era un miraggio, ma anche un obiettivo che volevo assolutamente raggiungere e così dopo circa 3 anni e mezzo sono riuscito ad ottenere la laurea in scienze motorie. È stata la prima laurea festeggiata in uno spogliatoio. Una grande gioia”.
Provavi più tensione per un esame o per una partita?
“Sicuramente più tensione per un esame. Non sai mai cosa possano chiederti i professori”
Intraprendere un percorso universitario richiede testa e sacrifici. Per tre ha saltato le vacanze estive per fare più esami possibili a luglio. E’ stato impegnativo, ma ha avuto la fortuna di trovare al Südtirol un fisioterapista e un preparatore atletico molto disponibili che lo hanno affiancato volentieri, soprattutto nell’elaborazione della tesi. Ho avuto il piacere, oltre che la possibilità di confrontarsi e avere un rapporto extracalcistico con lo staff tecnico.
Quali sono i tuoi ricordi più belli legati all’FCS?
“I ricordi più belli sono sicuramente legati al raggiungimento della semifinale e finale playoff:
sfortunata semifinale playoff contro il Carpi, che poi battè il Lecce e la finale contro la Pro Vercelli persa con rammarico e nell’aver conosciuto compagni con i quali tutt’ora siamo rimasti in contatto. Penso ai sette-otto giocatori che sono sempre rimasti nel corso dei miei sette anni trascorsi nell’FCS”.
I ricordi dell’ultima stagione in biancorosso quella datata 2016-2017?
“I ricordi più belli dell’ultima stagione sono stati soprattutto il raggiungimento della salvezza avvenuta dopo una serie importante di vittorie negli ultimi due mesi e l’aver ottenuto la laurea nel mese di marzo. Aver vinto a Parma è stata la ciliegina sulla torta”.
Cosa pensi della visione della società?
“Penso che la società si sia mossa sempre nel limite delle sue possibilità, che non abbia mai fatto il passo più lungo della gamba. Penso ai primi anni dove andavamo ad allenarci in ogni campo libero della bassa atesina mentre oggi è riuscita a dare ai ragazzi e alla società stessa un centro sportivo e uno stadio da serie A. Ha avuto la capacità di instaurare un bel rapporto, non scontato, con la gente della provincia di Bolzano, identificandosi in loro senza tralasciare nessuno. Ha creato territorialità e penso che questa sia fondamentale”.
Ora di cosa di occupi?
“Ora svolgo due attività, sono rimasto all’interno dell’ambiente calcio come preparatore della prima squadra del Levico Terme con l’obiettivo di ottenere, se verrà accettata l’iscrizione, l’abilitazione a Preparatore Atletico F.I.G.C con il corso che si terrà a Coverciano a fine marzo 2021. L’altra occupazione che mi sta dando tanto è nel campo assicurativo: lavoro presso l’Agenzia Itas di Lavis. Due attività che riesco a conciliare. Sarebbe bello tornare nel calcio professionistico come preparatore e cercare di raggiungere quei traguardi che mi sfuggiti da calciatore. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutto l’ambiente FCS per l’intervista e gli faccio un grosso in bocca al lupo per il finale di stagione, e che sia la volta buona!!!”.