27.04.2020
Storie biancorosse - Luca Lomi
169 presenze in maglia biancorossa, in tre periodi distinti dal 1999 al 2003, dal 2004 al 2006 e dal gennaio al giugno del 2009: Luca Lomi, classe 1971, centrocampista dai piedi buoni ha legato il proprio nome all’ascesa della società biancorossa. Arrivò nell’estate del 1999, reduce da due stagioni alla Spal, l’ultima in C1 (dopo tre anni a Como, di cui uno in B nel 1994/’95 con 31 gare e una rete), per cominciare una nuova avventura all’alba del ciclo (’99-2001) targato Beppe Sannino. L’FCS militava in serie D e vinse quel campionato con in mezzo al campo quel ragazzo dai capelli “rasta” ad illuminare il gioco e trascinare la squadra ad una storica promozione in serie C2.
“Il primo periodo – ricorda Luca –, dopo una stagione in D siamo saliti in C2 chiudendo 11esimi. Con Attilio Tesser è arrivato poi un quarto posto e l’anno dopo un terzo e la sconfitta nella finale playoff con il Novara”.
Cosa ricorda in modo particolare di quel periodo?
“L’ambiente familiare. Venivo da esperienze in società professionali, impostate in un certo modo, in biancorosso trovai un clima disteso, sereno, voglia di fare bene e di crescere senza esasperazioni. Di quell’esperienza mi sono rimasti nel cuore e nella mente valori umani importanti, che oggiorno è impossibile trovare nel calcio e non solo. Leopold Goller più che un presidente è stato un padre. Sannino, in campo, plasmò un gruppo di giocatori con la voglia di andare in campo a dare il massimo, divertendosi. Non eravamo certo il più forti del girone, ma nel nostro gruppo si era creata una chimica diversa dalle altre squadre”.
Luca Lomi passa poi in B al Verona, voluto da Mauro Gibellini, il d.s. avuto in biancorosso. Disputa 22 gare tra i cadetti in maglia Hellas. Poi alte due stagioni all’FCS, in C2, 40 presenze, una rete, i gradi di capitano. La prima con Terzulli prima e Sala-Odorizzi poi, la seconda con Baroni al timone. Quindi due anni a Lecco (C2 e C1), una stagione in C2 alla Pergocrema, la D a Voghera e il ritorno all’FCS nel gennaio del 2009 (8 gare in C2).
“Sicuramente io devo molto all’FC Südtirol e sono convinto che sia così anche da parte della società. Il rapporto è sempre stato ottimo. Da parte mia c’è stata sempre la volontà di fare bene e di crescere, portando i valori aggiunti dell’esperienza e della professionalità, nel giusto modo. Ho fatto parte di una società che stava costruendo un progetto importante, stava mettendo le fondamenta a quello che è diventata oggi: una realtà solida, con ambizioni concrete”.
Cosa si sente di dire guardando la realtà biancorossa e immaginando il futuro?
“Che ci sono i presupposti per continuare il processo di sviluppo e per puntare a qualcosa di importante in tempi non troppo lontani. Secondo me si sta lavorando per creare tutti i presupposti per fare un ulteriore salto di qualità. Sento dire che non c’è la volontà di salire. Secondo me non è vero. Quest’anno ti devi confrontare con realtà con dei budget diversi e sostanziosi e ciò nonostante la squadra si trova nei quartieri alti, portando avanti la propria politica e con la possibilità di fare bene fino in fondo. Vincere non è mai facile, a qualsiasi livello. Sicuramente si stanno creando ulteriori presupposti per puntare più in alto”.
Sta seguendo la squadra?
“A distanza sì. Allenando il Maia Alta non riesco proprio a seguire partite allo stadio, ma appena possibile lo farò. Tuttavia sono in contatto con il d.s. Paolo Bravo, con il quale ho giocato per tre anni (a Como n.d.r.). Sicuramente sta facendo un ottimo lavoro”.
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Luca Lomi, ha intrapreso la carriera di allenatore: tra il 2011 e il 2013 è assistente di Giuseppe Sannino sulle panchine di Siena e Palermo. Dal 2013 al 2014 segue il tecnico campano anche alla guida del Chievo, continuando a ricoprire tale ruolo anche dopo l'avvicendamento con Eugenio Corini. Poi la D a Mezzocorona, il campionato di Eccellenza vinto la Virtus Bolzano, la parentesi ai Piani, prima dell’esperienza ancora in corso al timone del Maia Alta in Eccellenza, con un secondo posto all’attivo.
Serie B toccata da giocatore, serie A vissuta da tecnico: il bilancio della sua esperienza come vice di Sannino?
“Un’esperienza splendida perchè ho potuto lavorare accanto ad un grande allenatore”.
Dove ha vissuto l’esperienza più importante?
”A Palermo. Una piazza incredibile, che vive per il calcio”.
Cosa sta dando al Maia Alta?
“Il mio bagaglio di esperienze, che sicuramente possono essere utili anche in una realtà come l’Obermais”.