Tommaso Cucchietti è di scuola e di proprietà di una società storica come il Torino, che da sempre ha tra le priorità assolute la valorizzazione dei giovani. Arrivato con la formula del prestito annuale, il 21enne estremo difensore è nato e cresciuto a Torino e nel Torino, a dispetto della giovane età, ha già maturato esperienze significative in serie C, dove ha collezionato 66 presenze nelle due scorse stagioni.
Tommaso e il ruolo di portiere, un amore, ma non a prima vista…“Proprio così. Ho iniziato a giocare a calcio a cinque anni, insieme ai miei amici nella Scuola Calcio del Torino. Un divertimento assoluto, poi sono iniziate le selezioni e il tecnico Silvano Benedetti mi ha chiesto di provare in porta. Avevo 7-8 anni e, a dire il vero, non ero tanto entusiasta, anche se ben presto mi sono appassionato al ruolo. Con il passare del tempo mi sono reso conto non solo di avere delle qualità per poter crescere nel ruolo, ma anche del valore e delle responsabilità che la figura del portiere aveva all’interno di quel gruppo di bambini. Mi sono affezionato e mi è piaciuto”.
Come si è sviluppata poi la tua carriera?“Ho fatto tutta la trafila nelle giovanili del Torino. Nelle categorie più giovani non sono sempre stato nel primo gruppo, ho lavorato sodo per migliorarmi costantemente, per crescere sotto tutti i punti di vista. Grazie a tanti splendidi preparatori, che ancora oggi sento spesso e volentieri, sono riuscito a progredire. Dai giovanissimi nazionali ho capito che attraverso la costanza e l’impegno avrei potuto farmi valere. Sono arrivate le convocazioni in nazionale ed è stato un crescendo costante, fino ad arrivare alla prima squadra, con una stagione da terzo portiere in cui ho imparato davvero molto”.
L'intervista completa nell'edizione di settembre dell'
FCS News.